Voglio raccontarvi il mio Ferragosto 2014 perchè mi trovo in un periodo della mia vita dove, ogni azione che compio mi porta ad una riflessione, oppure, saranno i miei 42 anni che mi hanno inflitto questa attitudine ai bilanci con le dovute conseguenze.
Da piccola, ogni Ferragosto credo
di averlo passato la maggior parte delle volte allo stesso posto, sulla stessa
pietra e iniziavo la mia giornata di pessimo umore, vivendola come un’ingiustizia
inflitta dalla mia “oscura” famiglia ….
L’adolescenza porta a falsare la realtà, purtroppo è così ed io non ho fatto
eccezione.
La cosa che poi non mi tornava
che queste giornate/punizioni finivano
sempre puntualmente in modo divertente ma, troppo orgogliosa per ammetterlo, in
particolare nei periodi in cui mi sentivo “Strafaiga”
continuavo ad interpretare la mia parte di “scema
incazzata” ma con un sorriso ebete sul viso e nel cuore.
Con il passare degli anni mi è
capitato di non poter scendere nel mio adorato paesello per motivi di lavoro e da
lì ho iniziato ad apprezzare la ripetitività del rito e del posto.