Mi trovo a scrivere questo post sicuramente un po’ “inusuale”
a causa di una perdita subìta 34 anni or sono che ha influenzato la mia vita un
po’ come il film di Sliding doors con Gwyneth Paltrow che apre e scende dalla
metro decidendo gli eventi a seconda delle sue scelte.
“
Il vil destino”spesso non lo scegliamo noi ma viene caratterizzato dagli eventi e da come decidiamo di gestirli
Non si può dire la stessa cosa del modo in cui ci viene imposto il perché e il come dobbiamo soffrire, amare nel format stabilito da non so chi e, se non rientri negli schemi , sei fuori dalla così tanto proclamata “normalità” che la tua diversità emotiva viene tacciata come insensibilità.
In virtù di questo non riesco e non voglio mitizzare le varie dipartite e soprattutto ritengo che la morte non cambia il valore di ciò che hai fatto nella vita. Se hai seminato pregiudizio, cattiveria, antagonismo anche da morto, secondo la mia grammatica emotiva, continui ad esserlo, la pietà e tristezza mi viene dal fatto che una vita ha cessato di esistere … quello è triste ma non cambia il mio parere.
Non voglio assolutamente giudicare in modo banale chi la
pensa diversamente da me, ma l’affetto e il dolore lacerante che ti fa smettere
di respirare e vivere è frutto di una vita o un passato pieno di cose belle e
importanti per i cari. In quel caso la perdita è inconsolabile e ci si può solo
limitare a convivere con un vuoto inesorabile!
Questo discorso lo riferisco in generale alle perdite in particolare
alla mia; sono rimasta orfana all’età di 8 anni, non ricordo nulla di mio padre
se non i ricordi edulcorati dall’affetto di chi lo ha conosciuto, da una
profonda tenerezza inconscia e da una mancanza che tutti sostengono debba
sentire.
In realtà in passato sono stata male per la possibilità perduta e perché fosse logico stare male per quello, ma nel passato non molto lontano, e soprattutto nel presente, rimpiango la possibilità di cui sopra, ma ringrazio gli dei o chi per loro di essere cresciuta comunque bene e con una figura importante che ha supplito quella persa in modo egregio e con la consapevolezza di essere presa per mano sempre ovunque io mi trovi. L’unica figura genitoriale maschile che io conosca, oltre alla grandezza immensa di mia madre, è mio zio P. con la quale sono cresciuta che tutt’ora è fondamentale nella mia vita.
In realtà in passato sono stata male per la possibilità perduta e perché fosse logico stare male per quello, ma nel passato non molto lontano, e soprattutto nel presente, rimpiango la possibilità di cui sopra, ma ringrazio gli dei o chi per loro di essere cresciuta comunque bene e con una figura importante che ha supplito quella persa in modo egregio e con la consapevolezza di essere presa per mano sempre ovunque io mi trovi. L’unica figura genitoriale maschile che io conosca, oltre alla grandezza immensa di mia madre, è mio zio P. con la quale sono cresciuta che tutt’ora è fondamentale nella mia vita.
Tutto questo panegirico commuovente … ( sarà che ieri ho
assistito all’Aida di Verdi e come dice il mio amico Luca è per gusti forti )
per dire che tutti noi dobbiamo impegnarci a vivere la vita con leggerezza ma
anche con serietà e trasparenza di animo perché se poi ti capita una testa di …
Kiwi come la mia neanche le migliori odi funebri possono trasformare quello che
non è stato mai stato in quello che gli altri si aspettano diventino.
A conclusione proprio stamattina perché il tempismo è tutto mio, ho visto un cartellone pubblicitario
con scritto: a pagare e a morire c’è sempre tempo … e lo sconto ...
Se non è cinismo questo!!!!!!
Nessun commento:
Posta un commento